14 febbraio 2008

Poscia corse vêr lui dirittamente/Disciogliendosi in lagrime; ed al collo/Ambe le braccia gli gettava intorno…(Odissea, XXIII)


LA TELA

Lavoro il filo
per la necessità di abitare il mio corpo
in un punto interiore
da cui tessere un ordine preciso:

espressione organica
poema camminabile
trappola per chi non sa leggere

l’origine e l’orizzonte del segno.

(A. Farabbi, da La tela di Penelope, Lietocolle 2003)


Penelope è la regina, un personaggio attivo e dinamico, nell'apparente immobilità, strategico per la sopravvivenza stessa e la corretta interpretazione del poema. Senza Penelope non c'è Odissea…E' lei stessa, a ben vedere, la tela, la trama, il punto di partenza e insieme di arrivo per Ulisse. Senza Penelope Ulisse sarebbe preda del suo stesso mito, chiudendosi in esso a mezz'aria come senza contatto con la realtà; e peraltro non avrebbe avuto alcun motivo logico per non concludere il suo viaggio molto prima da qualche altra parte e non a Itaca…
Il fulcro del poema non sta nel viaggio, ma nel ritorno, a Itaca.
E la ragione del ritorno non è il reame o le deluse famiglie dei compagni morti, ma solo Penelope, solo lei.

(dalla nota all’opera di G. Lucini)

Etichette: