04 febbraio 2008

Teofrasto, Caratteri, XVI, Il Superstizioso



"La superstizione è chiaramente una paura di fronte alla divinità e il superstizioso è uno che, quando incontra un funerale, si lava le mani, si spruzza con l'acqua lustrale, infila una foglia di alloro in bocca e gira con quella per tutto il giorno. Se una donnola gli attraversa la strada, non va più avanti finché qualcun altro non gli si sia passato avanti oppure fino a che egli non ha gettato tre sassi lungo la traccia, oltre la strada. Quando vede in casa una serpe e si tratta di un saettone invoca Sabazio; se è una serpe sacra, allora innalza subito sul posto un piccolo altare. Quando passa vicino alle pietre unte che sono nei crocicchi, ci versa sopra un po' d'olio da una fiaschetta, cade in ginocchio, bacia la pietra e solo dopo di ciò passa oltre. Se un topo ha rosicchiato il sacco della farina, va dall'indovino e gli chiede che cosa deve fare e se questo gli risponde di far rappezzare il sacco dal sellaio, non gli basta, ma torna a casa a fare un sacrificio. È solito purificare spesso la casa perché, dice, vi è stato un sortilegio di Ecate. Se quando egli passa, le civette si agitano e schiamazzano, dice «Atena trionfi» e solo dopo va avanti. Non ha il coraggio di avvicinarsi né ad una tomba né ad un cadavere né ad una puerpera, ma sostiene che gli preferisce non contaminarsi. Il quarto e il settimo giorno del mese ordina ai suoi di bollire vino e lui stesso esce a comperare coccole di mirto, incenso, focaccette sacre e poi entra in casa e inghirlanda le teste di Ermes; per tutto il resto del giorno è fuori di sé. Se per caso ha sognato, corre dall'interprete, l'indovino, l'aruspice, per chieder loro quale dio o quel dea debba pregare. Ogni mese va con sua moglie dagli Orfeotelesti per farsi iniziare e se la moglie non ha tempo, porta la balia e i bambini. E si direbbe essere uno di quelli che si purificano diligentemente spruzzandosi con l'acqua del mare. Quando, come capita, ad un crocevia vede uno di quelli con le corone d'aglio corre a casa, si lava da capo a piedi, chiama una sacerdotessa, e si fa purificare con la scilla o con un cagnolino.Quando vede un pazzo o un epilettico, rabbrividisce dalla paura e si sputa nelle pieghe della veste."

(Teofrasto, Caratteri)

Teofrasto, nato ad Ereso nel 371, filosofo e naturalista greco, discepolo di Aristotele, che dal 322 assunse per 25 anni la direzione del Liceo, nei "Caratteri” applicò il metodo empirico-descrittivo alla realtà etica e psicologica e con trenta schizzi morali rappresentò efficacemente ogni preciso tipo umano.

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