Roma, 10 novembre 1786.
"Vivo ora in una luminosità ed una quiete di cui avevo da molto tempo perduta ogni traccia. La mia antica abitudine di vedere e dì leggere le cose come esse sono, la mia costanza nel lasciarmi guidare solo dagli occhi, la mancanza in me d'ogni preconcetto, hanno campo d'esercitarsi ogni giorno e mi rendono beatamente felice. (...) Questa sera sono salito al Palatino, sulle mine del palazzo dei Cesari, mine che s'ergono come pareti di roccia. E impossibile dame un'idea anche lontana. Qui non c'è niente di meschino, tutto è grandioso, e se anche qualche cosa qua e là non è bella o è banale, tutto concorre alla grandiosità complessiva.
Quando ora mi riconcentrò in me stesso, e lo faccio volentieri in simili circostanze, provo una sensazione che mi rende incomparabilmente felice, tanto che ho perfino il coraggio di esprimerla. Chi si guardi intorno qui, con serietà e con occhi che sappiano vedere, deve necessariamente acquistare un concetto della solidità che non poteva avere prima. Lo spirito viene portato alla forza e raggiunge una serietà gaia e senza aridità. A me sembra, per esempio, di non aver mai ammirato le cose di questo mondo così giustamente come ora. E mi rallegra già il pensiero delle benefiche conseguenze che ne risentirò per tutta la vita."
Wolfang GOETHE, Viaggio in Italia.Etichette: edifici, poesia, sacra itinera
4 Comments:
blog eccellente. I miei complimenti.
L'ho linkato nella mia lista blogs.
Sono uno specializzando in Storia delle Religioni, tesista su Mircea Eliade (blog al link sotto).
Una domanda: per le referenze riguardanti il sacrificio di fondazione e Mircea Eliade sapresti, sapresti indicarmi più fonti? Credo di aver intravisto un tuo post sull'argomento, ma ho solo iniziato ad addentrarmi oltre la (lovecraftiana) soglia...
http://geomythology.blogspot.com/
Avevo dimenticato il link!
Leo
grazie mille per avere aggiunto il mio blog tra gli "amici" del sito!
leo
Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn,
Im dunklen Laub die Goldorangen glühn,
Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht,
Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht,
Kennst du es wohl?
Dahin! Dahin
Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn!
Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni,
Nel cupo fogliame splendono arance d'oro,
Un vento lieve spira dal cielo azzurro,
Tranquillo è il mirto e sereno l'alloro
Lo conosci tu bene?
Laggiù, laggiù
Vorrei con te, o mio amato, andare!
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