Indelebili tracciati
La figura di Nonno-‘Mvweng’i, presenta alcuni aspetti molto simili ad una figura appartenente alla religiosità Romana arcaica, Faunus.
Come Nonno-‘Mvweng’i’ anche Faunus personifica gli spiriti degli antenati ed è connesso con le iniziazioni maschili. Demone notturno, Faunus si aggira pericolosamente intorno all’abitato protetto dall’ombra e cambia forma, si infila negli interstizi, è un molestatore di donne, è incubus: entra di notte nei loro letti e realizza la sua potenza fecondatrice possedendole nel sonno. E’ per questo che nella notte successiva al parto i familiari maschi tentano in ogni modo di tenerlo lontano dalla puerpera con un rituale che conosciamo attraverso Varrone
Come Nonno-‘Mvweng’i’, anche Faunus personifica gli spiriti degli antenati ed è connesso con le iniziazioni maschili e con la cura della sterilità femminile: durante la festa dei Lupercalia le donne, a scopo propiziatorio vengono frustate con strisce di pelle di capra, che come le cortecce del gonnellino di ‘Mvweng’i’ rappresentano l’abbigliamento di Fauno e rivestono la stessa funzione medicamentosa, sottolinenando per l’uno come per l’altro lo stretto rapporto con la fertilità e i boschi dello spazio esterno al villaggio.
Come la figura di una strega favorisce ‘Mvweng’i’, nel rituale Isoma, così Faunus è aiutato da una figura demoniaca femminile, Tacita, che risiede sotto la soglia della porta e che potrebbe agevolarne l’ingresso, se non fosse per il suo opposto, Carna, ninfa tutelare dei cardini che contrasta l’accesso degli uccelli infernali che andrebbero a divorare gli intestini dei neonati.
Certo non stupisce il fatto che eventi critici così rilevanti all’interno di una comunità, quali la mortalità femminile da parto o quella infantile nei primissimi giorni di vita, vengano rappresentati attraverso trasposizioni simboliche affini, ma vogliamo comunque individuarle e comprenderle, in un’ottica del tutto libera da presunte superiorità delle culture classiche-occidentali rispetto a culture indigene africane e fortemente interessata, invece, alla persistenza di immagini archetipe che continuano a seguire il loro indelebile tracciato nelle menti degli uomini e delle donne di ogni epoca e di ogni parte del mondo.
Etichette: antropologia
1 Comments:
Veramente un bel post.
Mi viene in mente un libro sull'argomento:
http://www.bergpublishers.com/Default.aspx?tabid=2092
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