10 luglio 2007

da 'NELL'INSIDIA DELLA SOGLIA' - Y.Bonnefoy 1975

Urta,
Urta per sempre.
Nell'insidia della soglia.
Contro la porta, sigillata,
Contro la frase, vuota.
Nel ferro, ridestando
Solo queste parole, il ferro.
Nel linguaggio, nero.
In colui che è qui
Immobile, vegliando
Sul tavolo carico
Di bagliori, di segni.
E che tre volte
Viene chiamato, ma non si alza.

Nell’adunarsi, cui è mancato
Il celebrabile.

Nel grano deformato,
Nel vino prosciugato.

Nella mano che trattiene
Una mano assente.

Nella inutilità
Del rammemorare.

1 Comments:

At 13/7/07 15:58, Anonymous Anonimo said...

Soglia – Seuil – Sill - Schwelle

Soglia: oh, pensa che è, per due che si amano
logorare un po' la propria soglia di casa già alquanto
consunta,
anche loro, dopo dei tanti di prima,
e prima di quelli di dopo... leggermente

(Rilke, Nona Elegia)

***

Anche noi vogliamo essere,
dove il tempo dice la parola di soglia,
che, mille anni giovane, si alza dalla neve,
dove l’occhio errante
si calma nella propria sorpresa
e capanna e stella
stanno nel blu da vicini di casa,
come se la strada fosse già percorsa.

(Celan, Sotto il tiro di presagi)

***

Lei s'incammina in questa notte antica
oltrepassando del buio la soglia
nel mantello gelato che l'intrica
e riscalda, annaspa, misera foglia
vagante o migratoria, d'Asia amica
attraversando il Bosforo si sfoglia.
Petalo sparso, incandescente lava
nascosta nella folla che s'incava.

Florit: Da: Sonetti, quartine etc… 1992 - 1993

***

Schwellenwort (parola di soglia). Anche noi vogliamo essere, \ Dove il tempo dice la parola di soglia. Dire la parola di soglia, nominare è già fare i conti con la scomparsa della cosa nominata, con la morte che si annida nel cuore stesso dell’esistenza. Soglia da attraversare certo, la morte, non come passaggio tra un dentro e un fuori, ma tra un essere ancora e un non essere già più. il linguaggio è sempre metaforico perché è metafora dell’essere, solo metafora senza coincidenza, nessuna parola potrà mai coincidere con il suo oggetto, così come nessun amore coinciderà mai con l’amato. Eccoci, per ora, ad una prima conclusione: la parola è destinata a farsi traccia, a diventare scrittura, a segnare una dif-ferenza tra essere e non-essere, assenza e presenza. “Come se la strada fosse già percorsa”, e nella sorpresa dell’occhio ogni separazione annullata nel blu.

 

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