16 luglio 2006

Coscienza del Fondatore e Spirito del Luogo

Il fondatore di una città non si limita a tracciare un quadrato o un cerchio con l’aratro ed orientarlo: una delle sue maggiori responsabilità, oltre all’identificazione di uno spazio idoneo all’insediamento (ed alla difesa di questo da altrui pretese) è quella di addomesticare il luogo - sia questo mai occupato in precedenza che già abitato da altri - comunque sempre sede di uno spirito che il fondatore non può sottovalutare, ma che deve ingraziarsi, addomesticare, rendere non solo innocuo ma addirittura propizio, e di cui deve interpretare le intenzioni. Oggi le pratiche di addomesticamento dei luoghi costituiscono una scienza, la geomanzia, la cui finalità è quella stessa degli auguri, o della divinazione: il riconoscimento dei "segni dei luoghi".
Secondo J. Rykwert fondare sembra concesso solo a chi mantiene la coscienza che oltre il nuovo sistema di ordine e di orientamento, rimanga sempre la possibilità di perdersi, che ogni abitato rischi di tornare disabitato, che ogni organizzazione assoggettata a regole e consuetudini possa all’improvviso tornare al caos. E al caos ed al disordine selvatico i fondatori devono comunque lasciare la possibilità di tornare di tanto in tanto nei luoghi sottratti dall’ordine, circoscritti dall’aratro e cinti da mura.